I diritti umani
Con l’espressione “diritti umani” si fa riferimento a
quel complesso di diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti
umani emanata dall’ONU all’indomani della Seconda Guerra Mondiale.
L’idea alla base di tali diritti è il riconoscimento dell’eguaglianza
di tutti gli uomini. È possibile distinguere tre categorie:
- i diritti civili
- i diritti politici
- i diritti economici, sociali, culturali
Le finalità alla base di una simile dichiarazione riguardavano l’intenzione
di salvaguardare per tutti gli individui la possibilità di partecipare
in maniera attiva alla vita della comunità.
Gli abusi e le violenze della Seconda Guerra Mondiale avevano portato a
una progressiva presa di coscienza dell’importanza di costruire
una società più equa per garantire la pace e la collaborazione
tra i popoli. Gli effetti certamente non sono immediati. La mentalità
delle persone, la pratica quotidiana, la cultura segue un processo di cambiamento
graduale. È importante promuovere questo ambizioso programma perché
si possa orientare uno sviluppo consapevole e responsabile della società
civile. Oggi siamo ben lontani dal modello teorizzato dalla Dichiarazione,
come testimoniano i dati pubblicati da Amnesty International.
Il contenuto della dichiarazione
La Dichiarazione contiene trenta articoli.
Innanzitutto si dichiara che tutti gli uomini devono essere considerati
uguali, indipendentemente dalla razza, il colore, il sesso, ecc. Esistono
dei diritti fondamentali irrinunciabili: il diritto alla vita, alla libertà
e alla sicurezza della propria persona.
I diritti civili riguardano la tutela della persona nella globalità
delle attività e dei rapporti sociali: nessuno può essere
trattenuto in schiavitù né essere sottoposto a trattamenti
violenti e inumani; tutti sono uguali di fronte alla legge e hanno il diritto
di fare ricorso contro quegli atti che possano violare i diritti fondamentali,
così come sono sanciti dalla Costituzione e dalla legge; nessuno
può subire un’arbitraria decisione di detenzione o esilio;
tutti devono essere considerati innocenti fino a prova contraria; deve essere
garantita la privacy dell’individuo; tutti devono poter muoversi e
risiedere liberamente all’interno del proprio Paese, uscire dai confini
e rientrarvi; ognuno ha diritto a chiedere asilo in un altro Paese per sfuggire
a una persecuzione; ognuno ha diritto ad avere la cittadinanza e mutarla
liberamente; ogni individuo ha diritto a formare una famiglia, senza limitazione
di razza, cittadinanza o religione, il matrimonio deve nascere dal libero
e pieno consenso di entrambi i coniugi, i cui diritti e doveri devono essere
paritari; deve essere garantito il diritto di proprietà; ogni individuo
ha il diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e religione,
tale diritto include la libertà di espressione, di pratica e di insegnamento
del proprio credo; deve essere garantito il diritto di opinione e di espressione
di ognuno, il governo si deve impegnare a tutelare questo diritto; deve
essere inoltre garantito e tutelato il diritto alla libera associazione.
I diritti politici riguardano la tutela della persona per quello che riguarda
l’insieme delle attività politiche: il diritto alla partecipazione
dell’attività di governo; il diritto di accedere ai pubblici
impieghi del proprio Paese in condizioni di eguaglianza; deve essere garantita
l’espressione della volontà popolare attraverso libere elezioni
a suffragio universale ed eguale e a voto segreto.
Seguono i diritti economici, sociali e culturali: il diritto alla sicurezza
sociale; il diritto alla realizzazione della propria dignità e allo
sviluppo della propria personalità; il diritto al lavoro, a una giusta
ed equa retribuzione; il diritto a fondare o a prendere parte a un sindacato
per difendere i propri interessi; il diritto al riposo e allo svago; il
diritto ad un tenore di vita che garantisca la salute e il benessere del
singolo individuo e della sua famiglia; il diritto alla sicurezza e alla
tutela in caso di disoccupazione, malattia, invalidità, vecchiaia;
il diritto alla maternità e la garanzia della tutela dell’infanzia;
il diritto all’istruzione, che deve essere accessibile a tutti e deve
promuovere la pace e la tolleranza; il diritto di partecipare e contribuire
alla vita culturale e artistica del proprio paese e al progresso scientifico;
il diritto alla protezione dgli interessi materiali e morali derivanti dalla
produzione scientifica, letteraria e artistica; il diritto a un ordine sociale
e politico che garantisca i l rispetto dei diritti della Dichiarazione;
ogni individuo ha dei doveri, stabiliti dalla legge, nei confronti della
comunità nella quale vive.
La Dichiarazione contiene talvolta dei punti ambigui, in cui le espressioni
sono generiche. Spesso si rimanda alle leggi di ogni singolo Paese, ma le
leggi sono facilmente manovrabili dall’esecutivo.
Alcune osservazioni
La commissione, presieduta da Eleanor Roosevelt, con il compito di stendere
la Dichiarazione dei Diritti Umani venne istituita il 16 febbraio del
1946 dal Consiglio economico e sociale dell’ONU. Il 10 dicembre
del 1948 la Dichiarazione venne approvata dall’Assemblea Generale
dell’ONU,
si astennero i paesi legati all’URSS, all’Arabia Saudita e
al Sudafrica. Durante il periodo di stesura della Dichiarazione si era
in piena Guerra Fredda, il mondo era diviso in due grandi aree di influenza
contrapposti, il blocco americano e quello sovietico. Si dovettero trovare
compromessi tra religioni e culture diverse.
Si possono sottolineare alcune caratteristiche rilevanti:
1. per diritto naturale si fa riferimento a un ordinamento precedente quelli
dei vari stati
2. altrettanto fondamentale è la realizzazione della dignità
umana, intorno alla quale insistono i diritti economici e sociali
3. la famiglia viene presentata come il nucleo primario della società,
richiede quindi un insieme di garanzie e tutele.
L’Europa ha sottoscritto a Roma la Convenzione europea di salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, per il controllo della sua applicazione sono stati costituiti due organi internazionali, la Commissione europea e la Corte europea dei diritti dell’uomo. Nel 1961 si è aggiunta la Carta sociale europea, che tutela i diritti economici e sociali.
- Nel nostro Paese vengono applicati tutti i punti della Dichiarazione? Ci sono ancora dei punti che non vengono applicati o sono soggetti ad ambiguità?
- Pur essendo sanciti dalla legge, i diritti delle donne non sono ancora pienamente e concretamente realizzati neanche nei paesi più ricchi. Quali sono i dati che comprovano questa affermazione? Quali sono le difficoltà e le problematiche maggiori per la donna in campo lavorativo e sociale?
- La tortura è bandita dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Nonostante questo episodi simili accadono anche nei paesi più ricchi e
socialmente più avanzati, come gli Stati Uniti. Quali caratteristiche ha
il fenomeno? Quali le possibili motivazioni? Quali le possibili soluzioni?