Scienze
Nel mondo contemporaneo si assiste a un'inquietudine crescente relativa
ai nuovi scenari che il progresso scientifico sta rendendo possibili. La
scienza ha assunto nei confronti dell’opinione pubblica un’immagine
misteriosa e, in parte minacciosa, con la quale è difficile per l’uomo
comune entrare in contatto. A questo hanno contribuito una forte istituzionalizzazione
della comunità scientifica e un’estrema specializzazione caratterizzata
da un linguaggiocomplesso e astruso. Le applicazioni tecniche e sociali
di alcune scoperte scientifiche hanno condotto ad effetti disastrosi, un
esempio è la bomba atomica. Sembra che ad un progredire della scienza
corrisponda un innalzamento dei rischi per l’ambiente e per la salute:
le centrali nucleari, il buco dell’ozono, l’inquinamento dell’acqua,
dell’aria e del suolo, la nocività di alcuni prodotti industriali
e farmaceutici, il caso della “mucca pazza”, gli OGM, il caso
dell’aviaria, ecc. Di fronte a questi problemi spesso gli esperti
danno pareri divergenti, l’opinione pubblica non ha quindi una linea
guida univoca. La conoscenza scientifica delle persone comuni si basa soprattutto
sugli insegnamenti scolastici e sui messaggi trasmessi dai mass-media (giornali
e televisione in primo luogo). Un’azione efficace di divulgazione
scientifica è svolta dai musei e da riviste che, pur mantenendo un
alto livello di professionalità, adottano un linguaggio semplice
e accessibile, un esempio è la pubblicazione Scientific American
(la cui versione italiana è Le Scienze). Il concetto di
rischio non è lo stesso per gli esperti e per le persone comuni:
mentre per i primi si tratta di una probabilità calcolabile che un
evento possa verificarsi e provocare determinate conseguenze, per i secondi
il concetto di rischio in ambito scientifico è connesso col sentimento
di un evento minaccioso, le cui conseguenze potrebbero causare danni incalcolabili.
A questo si aggiunga che il parere degli esperti non è mai unanime,
che i media possono influenzare la percezione del rischio accentuandolo
o minimizzandolo. L’analisi della percezione del rischio si fa più
complessa se si pensa che la responsabilità degli effetti delle scoperte
scientifiche non ricade tanto sugli scienziati, che svolgono l’attività
di ricerca, quanto su coloro che pongono le problematiche da risolvere,
che stabiliscono delle priorità nella ricerca scientifica, che finanziano
i progetti, che controllano e orientano la ricerca. La scienza è
strettamente legata ad interessi politici, militari ed economici, che ne
condizionano ed orientano lo sviluppo. Spesso capita che tali interessi
non coincidano affatto con l’interesse collettivo dell’umanità
intera.
A questo proposito si presenta una breve trattazione sul problema
della deforestazione, un rischio grave e sempre più urgente.
I rischi per la biosfera
Le foreste tropicali stanno subendo nel corso degli anni danni gravissimi,
se non si prenderanno provvedimenti gli esperti stimano che alla fine del
secolo quasi tutte le foreste tropicali saranno scomparse insieme alle migliaia
di piante e animali tipiche di quell’ecosistema. Nei tropici la popolazione
aumenta e molte aree boschive vengono bruciate per fare posto ai raccolti.
Il suolo delle foreste tropicali trattiene poche sostanze nutritive, risulta
quindi poco fertile per scopi agricoli, di conseguenza dopo pochi anni che
è stato disboscato si inaridisce. Con l’aumento della popolazione
la pratica del disboscamento viene realizzata su larga scala con effetti
devastanti. A questo si aggiungano il taglio degli alberi per fini commerciali,
spesso indirizzati verso il nord del mondo.
Nel corso della storia del nostro pianeta sono già avvenute altre
estinzioni di massa, ma questa sarebbe la prima derivata in maniera diretta
dall’attività di una singola specie, l’uomo. Molti biologi
sostengono la possibilità che la distruzione della foresta tropicale
possa in futuro causare la modifica o la distruzione di altri ecosistemi.
La percentuale di anidride carbonica nell’atmosfera va aumentando
per l’eccessivo consumo di combustibili fossili, diversi studi hanno
riconosciuto l’importanza delle foreste nel processo di assorbimento
dell’anidride carbonica. Quando una foresta viene distrutta, sia attraverso
la combustione, sia attraverso l’attività dei decompositori,
vengono liberate grandi quantità di anidride carbonica. Uno scenario
possibile che gli esperti prospettano è che la maggiore quantità
di anidride carbonica presente nell’atmosfera provochi l’innalzamento
della temperatura globale: il livello dei mari salirà a causa dello
scioglimento del ghiaccio polare, gli ecosistemi saranno stravolti, molte
specie si estingueranno se le condizioni ambientali subiranno sensibili
modificazioni.
Il problema della deforestazione è complesso e va affrontato al più
presto, considerando le esigenze delle popolazioni dei tropici. È
necessario che molte aree boschive vengano trasformate in riserve naturali,
che l’incremento della popolazione in quelle aree venga limitato,
è indispensabile individuare nuove pratiche agricole e tecniche che
permettano di approfittare delle ricchezze della foresta, senza per questo
distruggerla.
- Le fonti energetiche più sfruttate, come petrolio, carbone, legna,
sono spesso le più inquinanti. Esistono oggi fonti energetiche pulite
“alternative”: energia solare, energia eolica, energia delle
maree, energia idrica, energia geotermica, biomassa. Quali sono le caratteristiche
di ognuna, quali vantaggi rispetto all’energia tradizionale, quali
difficoltà nelle loro applicazioni?
- L’energia nucleare è un argomento controverso e dibattuto
perché rievoca nelle nostre menti tragedie che hanno segnato il secolo
appena passato: Hiroshima, Chernobyl. Oggi si parla di reintrodurre l’energia
nucleare in Italia, quali sono le problematiche, relativamente ai rischi
e ai pericoli, e quali i vantaggi?
- Si parla spesso di OGM (organismi geneticamente modificati), molti ne
hanno timore, ma in pochi sanno cosa sono. Prova ad analizzare il possibile
rischio degli OGM per l’integrità dell’ecosistema, per
la biodiversità e per la salute.
- La fantascienza è un genere letterario e cinematografico, che più
di ogni altro, ha riflettuto sul rapporto tra paura e scienza, alimentandosi
delle angosce e dei timori di tutti noi. Quali sono, secondo te, gli argomenti
che incutono più timore nell’opinione pubblica? C’è
un film o un libro nel quale hai identificato le tue personali paure in
relazione al futuro dell’umanità?