Il Gigante Egoista

Il muro nell'arte

Il muro in musica

The Wall dei Pink Floyd
(liberamente tratto da www.ondarock.it)
Il 30 novembre 1979 esce nei negozi discografici The Wall, doppio Lp dei Pink Floyd.
Il muro nel disco dei Pink Floyd diventa simbolo dell’alienazione e dell’estraniazione dal mondo.
Ciò che ha consegnato al successo questo album è la grandiosità e la potenza evocativa che agisce sull’ascoltatore, portato ad identificarsi nella storia narrata, la cui trama è ricca di voci, grida, rumori (rombi d’aereo, pale d’elicottero), pianti, dialoghi. Le melodie e le liriche, connesse con una dimensione soggettiva, si alternano, quindi, ad un sottofondo reale ( i rumori) che concretizza in continuazione immagini e situazioni diverse.
Il racconto è stato costruito intorno a tre elementi, quello autobiografico, la morte del padre, quello sociale, l’incomunicabilità, e quello più creativo, di pura finzione.
The Wall appare come la colonna sonora di un film, che però ha visto la luce soltanto tre anni più tardi, nel 1979; probabilmente il film non era inizialmente previsto da Waters. Nel film, la cui regia è di Alan Parker, Pink, protagonista del racconto dei Pink Floyd, è interpretato da Bob Geldof, leader dei Boomtown Rats.
The Wall si offre a diversi livelli di lettura: piacevole in superficie, ricco di rimandi e allusioni, riferimenti sociali e politici se letto in profondità. Il disco fu molto amato in Germania, ancora divisa quando il disco uscì. Nel 1990 durante i festeggiamenti per la caduta del muro di Berlino, Waters, ormai impegnato nella sua carriera di solista, fu invitato a riproporre l’album dal vivo davanti ad una folla immensa accompagnato da musicisti di grande fama e prestigio (Bryan Adams, Marianne Faithfull,…)
Ecco le parole del brano Outside the Wall:

All alone, or in twos,
The ones who really know you,
Walk up and down outside the wall.
Some hand in hand,
Some gather together in bands,
The bleeding hearts and artists,
Make their stand.
And when they’ve given you their all,
Some stagger and fall.
After all it’s not easy,
Banging your heart against some mad bugger’s wall.

Il muro al cinema
Si propone, di seguito, la visione di alcuni film, ispirati al muro, come entità fisica o simbolica.

Pink Floyd The Wall (1982)
Film musicale di Alan Parker, Gran Bretagna
Il film, privo di una trama chiara, è per lo più costituito da immagini e visioni ispirate dalle canzoni dei Pink Floyd (l'omonimo Lp The Wall). Pink, cantante rock tossicodipendente, prima di salire sul palco per un nuovo concerto, si chiude in una stanza d'albergo e si sofferma a guardare un film di guerra che stimola Pink a ripensare alla sua vita: il ricordo del padre e della madre, la rivoluzione del Sessantotto, il matrimonio fallito, il successo attuale, da cui però è quasi imprigionato.

Il cielo sopra Berlino
(1987)
Film fantastico di Wim Wenders, Germania
Il film narra le vicende di due angeli, che scendono, invisibili, sopra una Berlino divisa dal muro. Osservano i comportamenti degli umani, spiano i loro pensieri, ma non possono fare nulla per aiutarli. Il film è stato osannato da alcuni e criticato da altri, forse denso e un po’ prolisso, conserva però i caratteri di una moderna favola tenera e malinconica. Regala bellissime immagini di un’antica Berlino.

Così lontano, così vicino (1993)
Film fantastico di Wim Wenders, Germania
Seguito di Il cielo sopra Berlino (1987): il muro di Berlino è caduto e molte cose sono cambiate dal precedente film. L’angelo Cassiel riesce a diventare uomo dopo aver salvato una ragazza. Incontra due ex-angeli, uno buono e l’altro cattivo (il nome Emit Flesti è l’anangramma di Time Itself), acrobati di circo, un famoso cantante rock e altri personaggi curiosi, tra cui Gorbaciev che predica. Il film perde molto dell’originalità del precedente film di Wenders, la narrazione è confusa, anche se spicca qualche bella prova di regia. Molte sono le citazioni filmiche, il mito e la storia sono fortemente intrecciate.

Goodbye Lenin (2003)
Commedia di Wolfgang Becker, Germania.
La mamma di Alex, convinta attivista comunista della Germania dell’est, entra in coma nell’ottobre del 1989. Al suo risveglio, otto mesi più tardi, il mondo intero è cambiato. Alex cercherà in tutti i modi di proteggerla perché il cuore della madre è molto debole e qualsiasi shock potrebbe esserle fatale. Una commedia divertente, ironica, che mette in rilievo le contraddizioni di un’epoca.

La sposa turca (2004)
Film drammatico di Faith Akin, Germania-Turchia
Sibel, giovane e bella ragazza musulmana e di origine turca, vive con la sua famiglia in Germania. Cahit, anch’egli di origine turca, è un uomo depresso e alcolizzato. I due si conoscono in un ospedale psichiatrico, dove entrambi sono finiti per un tentato suicidio. Sibel gli propone di sposarla per sfuggire a una famiglia autoritaria e opprimente. Lei avrà così una copertura per vivere una vita libera anche sul piano sessuale. Cahit è riluttante, ma alla fine accetta, forse per salvarla, o forse solo per fare una cosa che abbia senso nella sua vita. I due giovani iniziano a vivere insieme, sotto lo stesso tetto, ma a parte questo, c’è poco che li unisca, se non che il ruvido Cahit pian piano se ne innamora. Film complesso e denso di emozioni, la libertà personale è continuamente minacciata su più fronti ed è difficile da conquistare. Il personaggio di Sibel è affascinante, quasi martire in un’instancabile e sofferente ricerca del proprio spazio e della propria felicità.
Il titolo originale è Gegen die Wand, “ contro il muro”. Il regista spiega, in un’intervista, che i muri cui si fa riferimento, sono sia “i muri contro i quali capita di sbattere sia una condizione con la quale ci si trova a scontrarsi. Poi sta anche a significare un confine culturale che si può percepire in Germania, ma non solo. Il titolo è aperto a mille interpretazioni, ma in ogni caso vuole essere un titolo battagliero. Si sbatte contro i muri con la macchina, come fa il protagonista all'inizio del film, anche per abbatterli.”

Il muro (2004)
Documentario di Simon Bitton, Israele-Francia.
Il film segue i lavori di costrizione del muro che dividerà la Palestina da Israele. Centinaia di chilometri di filo spinato voluti in Cisgiordania da Ariel Sharon allo scopo di difendersi nel proprio territorio. La regista intervista la gente, come cercando una risposta al senso dell'atto. Le ultime scene sono dedicate alla gente che scavalca il muro incompleto.
Dal film: “Quando la gente avrà perso ogni speranza, resterà in silenzio, io ancora spero e dunque combatto”

Proposte di lavoro:

- Guarda uno o più dei film che ti sono stati proposti. Rifletti su come il regista ha voluto reinterpretare la figura del muro, come lo ha connotato e come si inserisce nella trama narrativa.

- Conosci altri film o canzoni che parlano di muri? Fai una ricerca.

- La figura del muro è presente anche in altri settori artistici, come la pittura e la scultura? Fai una ricerca.