Storia
Il secolo appena trascorso ha visto numerose guerre succedersi l'una all'altra.
La paura è un sentimento che, talvolta, è stato utilizzato
come uno strumento di oppressione, di isolamento e di persecuzione. La paura
è un sentimento che ottenebra la ragione favorisce il riemergere
di tendenze primitive, che facilmente portano alla ricerca di un capro espiatorio,
o a politiche dell'odio e dell'intolleranza.
Il pregiudizio
La paura va di pari passo con il pregiudizio: convinzione che non nasce
da un’analisi obiettiva delle persone o delle cose, cui il pregiudizio
si riferisce, ma esprime un “modo di pensare appreso e non sottoposto
alla verifica dell’esperienza” (Marchese-Mancini, 1998, p. 346).
Il pregiudizio ha tanti aspetti, quello culturale, quello psicologico, quello
sociale. Le più evidenti conseguenze sociali del pregiudizio vanno
dalla diffamazione, all’emarginazione, alla discriminazione sul lavoro,
all’ostilità attiva, e, infine, al genocidio. Questi fenomeni
costituiscono delle violazioni della convivenza civile e dei diritti umani
e sono oggetto di denuncia da parte di importanti organizzazioni non governative,
come Amnesty International.
Il pregiudizio è una forma di discriminazione che può rivolgersi
a diversi soggetti. Nella storia hanno subito il pregiudizio molti gruppi
etnici, religiosi, politici, la donna, classi sociali svantaggiate, gli
immigrati, ecc. Prendiamo ora in esame una forma particolare di pregiudizio,
quello razziale.
Il razzismo
Si intende con il termine "razzismo" un insieme di teorie e comportamenti
che si fondano su una supposta divisione dell'umanità in razze "superiori"
e razze "inferiori". Secondo tali teorie il diverso patrimonio
genetico determinerebbe oltre a diversi comportamenti individuali anche
un diverso sviluppo sociale e culturale. A partire da questa premessa le
concezioni razzistiche ritengono superiori le razze che abbiano realizzato
società più "evolute".
L'antica pratica della schiavitù dimostra come il razzismo sia da
sempre presente nella storia dell'umanità. A partire dal XVII secolo
i paesi occidentali ebbero un rapido sviluppo tecnologico ed economico,
iniziava così a crearsi un abisso tra i paesi ricchi e quelli
poveri.
È l'epoca delle scoperte geografiche, del colonialismo e della rivoluzione
industriale. Cominciò a diffondersi la concezione che il progresso
- intellettuale, scientifico, economico, politico - fosse una prerogativa
dei bianchi, gli altri popoli non avrebbero potuto fare altrettanto a
causa di una diversità biologica. In questo modo si giustificava
il dominio sugli altri popoli da parte dei bianchi e questi si attribuivano
una missione
"civilizzatrice".
Nel Saggio sull'ineguaglianza delle razze, Gobineau afferma che
la civiltà si fonda sulla razza: un decadimento della razza a causa
della contaminazione o commistione con razze ritenute inferiori avrebbe
condotto a un decadimento della civiltà. L'origine della specie
(1859) di Darwin ispirò l'idea che la lotta tra razze potesse
avere un significato dal punto di vista evolutivo.
Durante tutto il XIX secolo il razzismo si diffuse ampiamente grazie anche
all'emergere di un crescente nazionalismo. Fu soltanto nella Germania nazionalsocialista
che le teorie razzistiche presero parte di un più ampio disegno politico.
Hitler promosse il mito della superiorità della "razza ariana",
e aspirò ad imporre la supremazia germanica nel mondo.
Fu ordinato il genocidio e lo sterminio di massa: sei milioni di ebrei e
cinque milioni di persone considerate inferiori o devianti (zingari, omosessuali,
disabili, comunisti, ecc) morirono nei campi
di concentramento.
L'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU)
ha svolto un ruolo fondamentale nella lotta contro il razzismo: nel 1965
fu votata una Convenzione internazionale che definì come discriminazione
razziale "ogni differenza, esclusione e restrizione basata sulla razza,
il colore della pelle, la discendenza e le origini nazionali o etniche,
che abbia lo scopo o l'effetto di annullare o rendere impari il riconoscimento,
il godimento o l'esercizio su uno stesso piano dei diritti umani e delle
libertà fondamentali nella sfera politica, economica, sociale, culturale
o in ogni altra sfera della vita pubblica".
Negli stessi anni si sviluppò negli Stati Uniti un movimento che
denunciava e si opponeva alla discriminazione della popolazione nera da
parte dei bianchi. A leggi che promuovevano la parità dei diritti
non corrispondeva nella realtà un suo effettivo riconoscimento.
Nonostante il dibattito sul razzismo sia stato ampio e lungo e abbia portato
ormai alla condanna di ogni forma di pregiudizio razziale, il fenomeno del
razzismo ricompare quando, in una condizione precaria e instabile, ci sia
la tendenza a trovare dei "capri espiatori" ai quali attribuire
la responsabilità di conflitti e problemi.
Il razzismo in America
Parlando di razzismo è inevitabile ricordare il commercio di schiavi
dall’Africa al Nordamerica. Un antropologo così descrive
la loro condizione di schiavitù: “I proprietari di schiavi
si arrogarono il diritto di ogni sorta di angherie: di tenerli in catene
per punizione o per timore di fughe; di frustarli; di venderli senza
tenere conto dei legami familiari – il che significava dividere
genitori e figli, moglie e marito –. Stabilivano come e quando
potevano sposarsi; vietavano loro di imparare a leggere e scrivere; li
costringevano alle fatiche più pesanti anche quando non erano
in grado di affrontarle, condannandoli a pene gravissime se non producevano
quanto prescritto; non fornivano loro assistenza medica; abusavano a
volontà delle donne anche sposate,
ecc.” (T. Tentori, 1987, p.216). Nel 1863 una legge abolì la
schiavitù nel nord degli Stati Uniti, la stessa legge fu imposta
agli stati del sud dopo la guerra di secessione, nel 1866. Nonostante
questo gli Stati del sud riuscirono a limitare fortemente il diritto
di voto dei neri e ad introdurre un sistema di rigida segregazione razziale.
Moltissimi furono i linciaggi, i soprusi, le angherie, le umiliazioni
e le violenze che i neri continuarono a subire. Ne furono vittima, in
modo particolare, le donne, ridotte quasi ovunque al ruolo di schiave
e di oggetto di piacere, di cui si abusava impunemente. Il 1 dicembre
1955 una donna nera, Rosa Parks, rifiuta di cedere il posto a un bianco
su un autobus di Montgomery, in Alabama, per questo la donna finisce
in carcere. In seguito a questo episodio prende forza il movimento non
violento, guidato da Martin Luther King (1929-1968), pastore della Chiesa
battista. King lanciò l'idea del boicottaggio
dei mezzi pubblici: nessun nero sarebbe salito sull'autobus fintanto che
non fosse stata tolta la "spartizione dei sedili". L'iniziativa
ebbe un enorme successo, non solo i neri, ma anche moltissimi bianchi
aderirono allo sciopero. Le autorità non cedettero facilmente
e citarono in tribunale M. L. King, ma nel frattempo la Suprema Corte
degli Stati Uniti giudicò illegale la segregazione praticata
negli autobus. Nonostante la grande vittoria, King continuò a
incontrare ostacoli e oppositori negli anni a venire. L’opposizione
e le proteste da parte di conservatori e razzisti rese necessario in
molti casi l’intervento dell’esercito,
come nel 1957 quando in una scuola dell’Arkansas truppe federali
dovettero controllare l’ingresso di studenti neri. Nell’agosto
del 1963 Martin L. King guidò un'enorme marcia pacifista a Washington
DC, che si concluse davanti al Lincoln Memorial con il celebre discorso
in cui auspicava che ogni uomo venisse riconosciuto uguale ad ogni altro,
con gli stessi diritti e le stesse prerogative, King ricorse spesso alle
parole
"I have a dream…". L'anno seguente gli fu assegnato il
premio Nobel per la pace e il papa Paolo VI lo ricevette in Vaticano.
Fu approvata la Civil Rights Bill, che aboliva la segregazione
nei servizi pubblici e nelle scuole. Nell’aprile del 1968 King fu
assassinato a colpi d'arma da fuoco su un balcone del Lorraine Motel di
Memphis, Tennessee. Il suo assassino, James Earl Ray dapprima confessò l'omicidio
ma in seguito ritrattò.
Malcom X ispirò, invece, le posizioni più radicali del movimento
di protesta nero. Malcolm, condannato a dieci anni per rapina, inizia a
studiare in carcere, dove nello stesso tempo fa proselitismo. Uscito di
prigione, decide di cambiare il proprio cognome in “X” per ricordare
come la schiavitù perpetrata dai bianchi lo avevano privato del suo
vero nome africano.
Diventando un discusso e acclamato predicatore dell’Islam, apre e
organizza nuove moschee, costituisce un gruppo politico-religioso attivo.
Il suo obiettivo era creare un fronte comune, cercando intese con paesi
arabi e africani, Malcolm attacca con forza il governo degli Stati Uniti
in politica interna ed estera. Non condividendo il pacifismo di Martin
Luther King, rompe con lui dopo la marcia su Washington, consentita dal
potere centrale. Anche Malcom X è oggetto di aggressioni e attentati,
finché nel febbraio del 1965 durante una conferenza viene ucciso
da tre uomini seduti in prima fila che iniziano a sparare a raffica.
Nelle elezioni del 1989 un nero americano ha potuto presentare la sua candidatura
alla presidenza degli Stati Uniti d’America, ma questo non significa
che il problema degli Stati Uniti d’America sia stato risolto, come
dimostrano studi e ricerche.
- È presente il pregiudizio nella società italiana contemporanea?
Contro chi si rivolge prevalentemente?
- La presenza massiccia di extracomunitari in Italia pone problemi di tipo
organizzativo, economico e culturale. Prova a fare un’analisi delle
problematiche e fai delle rilevazioni sul campo (ad esempio con interviste
a persone che possano fornire importanti informazioni o delle testimonianze).
Quali sono le difficoltà e gli ostacoli più gravi per gli
immigrati? Quali sono i rischi e i pericoli percepiti dai cittadini in relazione
alla questione degli extracomunnitari? Quali sono le risposte delle autorità?
Prova ad individuare delle modalità di intervento per una possibile
soluzione di questi problemi.
- L’antisemitismo ha radici antiche. Quali sono le “colpe”
che sono state imputate agli ebrei nel corso della storia?
- Esistono ancora pregiudizi nei confronti della donna nella nostra società?
Quali vittorie ha ottenuto il femminismo nel corso del secolo appena trascorso?
- Guarda il film Crash contatto fisico, di Paul Haggis. Come viene
rappresentato il razzismo? È connesso ad altri sentimenti? L’incidente
automobilistico può rappresentare simbolicamente il razzismo e in
che termini?