L'uomo nuovo
(A cura di Gravina Graziella,
per la Elledici Editore)
Conversione del cuore
La conversione del cuore avviene in chi è solidale con chi vive la
sofferenza nel proprio quotidiano, in chi è comprensivo, disponibile,
tollerante con tutti specialmente
con chi conta poco o non è considerato per nulla nella società
. Chiunque
è attento agli altri ha già tanti motivi che lo spingono a
impegnarsi in cambiamenti per una maggiore giustizia e solidarietà
ma è bello scoprire che non e’ mai troppo tardi per comprendere
che c’e’ una presenza che ci ama, per riscoprire che
siamo amati da Dio .
Atti degli Apostoli 9,3-17
"E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi
a Damasco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e cadendo
a terra udì una voce che gli diceva : 'Saulo, Saulo, perché
mi perseguiti?' Rispose: 'Chi sei , o Signore?' E la
luce: 'Io sono Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati
ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare'. Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti,
sentendo la voce a non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma,
aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo
condussero a Damasco, dove rimase tre giorni senza vedere e senza prendere
nè cibo nè bevanda.
Ora c’era a Damasco un discepolo di nome Anania e il Signore, in visione
gli disse : 'Anania!'
Rispose 'Eccomi, Signore!' E il Signore a lui: ' Su,
và sulla strada chiamata Dritta ,e cerca nella casa di Giuda un tale
che ha nome Saulo, di Tarso, ecco sta pregando, e ha visto in visione un
uomo, di nome Anania, viene a imporgli le mani perché ricuperi la
vista'. Rispose Anania: 'Signore, riguardo a quest’uomo
ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l’autorizzazione dei sommi sacerdoti di arrestare tutti
quelli che invocano il tuo nome'. Ma il Signore disse : ' Và,
perché egli è per me uno strumento eletto per porre il mio
nome dinanzi ai popoli , ai re e ai figli di Israele; e io gli mostrerò
quanto dovrà soffrire per il mio nome'. Allora Anania andò,
entrò nella casa, gli impose le mani e disse: 'Saulo, fratello
mio, mi ha mandato a te il Signore Gesù, che ti è apparso
sulla via per la quale venivi , perchè tu riacquisti la vista e sia
colmo di Spirito Santo'. E improvvisamente gli caddero dagli occhi
come delle squame e ricuperò la vista: fu subito battezzato, poi
prese cibo e le forze gli ritornarono".
San Paolo
Nacque a Tarso in Cilicia, importante centro dell’Impero
romano, tra il 5 e il 15 d.C. da una famiglia ebrea della diaspora. Il nome
che ricevette il giorno della circoncisione fu "Saulo" e probabilmente
ricevette immediatamente dai suoi genitori anche il nome romano di "Paolo".
Di lui possiamo tranquillamente affermare che crebbe in ambiente ellenistico
con una perfetta educazione ebraica. In giovinezza frequentò a Gerusalemme
la scuola del rabbino Gamaliele il Vecchio e fu educato secondo la profonda
religiosità delle rigide tradizioni farisaiche.
Il suo temperamento fu quello di un uomo “ tutto di un pezzo”e
tale temperamento lo rese prima terribile persecutore dei cristiani e poi
da convertito, instancabile diffusore del Cristianesimo tra difficoltà,
pericoli e fatiche di ogni genere. La svolta decisiva della sua vita si
svolge sulla via di Damasco dove Gesù lo costrinse ad una immediata
capitolazione ,da quel giorno al centro dei pensieri di Paolo ci sono la
morte e la risurrezione di Gesù. Paolo lo sente vicino, non può
non parlare con lui e di lui, diviene l’apostolo delle genti. La conversione
di Paolo e’ di grande importanza non solo per la sua vita , ma anche
per il futuro della Chiesa. Luca, negli Atti degli Apostoli la narra ben
tre volte ( At9,1-19: 22,4-21. 26.9-18 ). Da persecutore Paolo diventa il
più coraggioso missionario cristiano, un cambiamento sconvolgente,
reso possibile dall’intervento dello Spirito Santo.
Conosciuto come un accanito avversario dei cristiani ora si dichiara egli
stesso cristiano. Deriso e abbandonato dagli amici di un tempo viene accolto
con diffidenza dai nuovi fratelli nella fede. Con una lettera ai cristiani
di Corinto, Paolo ricorda le sue fatiche e le numerose sofferenze che ha
dovuto sopportare durante i suoi viaggi missionari percorrendo centinaia
e centinaia di chilometri a piedi o via mare, in mezzo a pericoli di ogni
genere ( 2 Corinti 11,26-27 ).
Paolo visse tutta la sua vita apostolica come girovago e straniero. Ovunque,
lavorò con le proprie mani per non essere di peso a nessuno. Nei
primi tre viaggi portò il Vangelo nell’Asia Minore e in Grecia.
Paolo non si recò di preferenza nei piccoli centri, ma nelle grandi
città, dove la sua predicazione era rivolta inanzi tutto agli ebrei,
ma subito dopo anche ai pagani. I primi lo rifiutavano e spesso cacciavano
dalle sinagoghe perché affermava che Gesù è figlio
di Dio, mentre i secondi lo accettavano e chiedevano di essere battezzati.
Ogni comunità da lui fondata venne affidata ad alcuni responsabili
che si occupavano di quella Chiesa in sua assenza. Durante i suoi viaggi
Paolo si tenne in contatto con tutte le comunità per mezzo di lettere
: ai Tessalonicesi, ai Romani, ai Corinti…
Non viaggiò mai da solo, con lui c’era sempre un piccolo gruppo
di cristiani fra i quali l’evangelista Luca autore anche del libro
degli Atti degli Apostoli.
Il quarto viaggio portò Paolo a Roma, dove giunse prigioniero perchè
aveva scelto di essere processato dalle autorià romane anziché
dal tribunale ebraico. Il racconto degli Atti degli Apostoli termina con
l’arrivo di Paolo a Roma dove, nonostante fosse prigioniero, continuò
con coraggio e fiducia ad annunciare il Vangelo fino alla morte. Paolo morì
a Roma nel 67 d. C. durante la persecuzione contro i cristiani dell’imperatore
Nerone.
Dizionario
Diaspora ( la ) :in greco il termine significa “dispersione”: essa è un movimento di emigrazione del popolo ebreo sia spontaneo che forzato (esilio) che dal VI secolo d. C. portò un gran numero di ebrei al di fuori della Palestina.
Rabbi: alla lettera “mio maestro” . Termine ebreo per indicare i maestri della legge.
Gentili: Erano cosi chiamati tutti coloro che non appartenevano al popolo ebreo.
Pagani: Erano chiamati cosi gli abitanti dei villaggi
. Essi, lontani dalle citta’, non si erano convertiti al cristianesimo
perche’ non era ancora loro giunto il Vangelo.