Perché un gioco di ruolo?
(a cura della Pastorale giovanile dei
Salesiani
del Piemonte e della Valle d'Aosta)
I giochi di ruolo si riferiscono sempre ad una questione controversa, intendendo con questione controversa un problema con soluzioni alternative in favore e contro ciascuna delle quali esistono fatti, ma anche opinioni, valori e interessi. Non c’è la certezza dell’alternativa “giusta” in assoluto.
E’ comunque sempre necessario operare una scelta valutando rischi e benefici immediati e nel tempo che le alternative presentate comportano.
Ogni giocatore, ricevuta la carta di ruolo, cerca di diventare “quella
persona”, con quel carattere, con quelle speranze, con quelle preoccupazioni,
con quegli interessi; di quella persona assume il punto di vista rispetto
al problema che sarà dibattuto nel gioco.
Mettersi nei panni degli altri ci aiuta a riflettere su ragioni che possono
non essere le nostre o non coincidere con le mostre convinzioni personali;
ci aiuta, prima ancora a capire gli altri, a conoscere meglio noi stessi.
Nel gioco (anche se ovviamente il gioco introduce drastiche semplificazioni)
il momento del dibattito porta alla luce la complessità del reale:
si discute intorno a un problema, ma inevitabilmente ne vengono alla luce
altri connessi tra loro e al problema di partenza.
I giocatori argomentano avvalendosi di informazioni che ciascuno è
stimolato ad approfondire per meglio sostenere la posizione del suo gruppo.
I giocatori si rendono conto che non esistono soluzioni certe ed ottimali
in assoluto.
Di questo diventano consapevoli i decisori, i quali, sentite tutte le argomentazioni,
decideranno seguendo un processo decisionale che si avvale della metodologia
di analisi in termini di rischi e benefici, con considerazione sugli effetti
della decisione a breve e a lungo termine.