Egoista o altruista?
(a cura della Pastorale giovanile dei
Salesiani
del Piemonte e della Valle d'Aosta)
Aneddoti, proverbi, giochi...
“Chi fa da sé fa per tre”
“Ciascuno per sé, Dio per tutti”
“Nessuno dà niente per niente”
“Ogni qualunque operazione dell’animo nostro ha sempre la sua certa e inevitabile origine nell’egoismo”, G. Leopardi (Zibaldone I, 219)
“L’egoismo ispira un tale orrore che abbiamo inventato le belle maniere per nasconderlo, ma traspare attraverso tutti i veli e si tradisce in ogni occasione”, Schopenauer (Il mondo come volontà e rappresentazione)
“L’uomo divide volentieri con gli altri i suoi dolori, ma non le sue gioie”, C. Regismanset (Contradictions I)
Questi proverbi molto conosciuti e le frasi di personaggi celebri ci dicono che l’egoismo è molto diffuso nel genere umano. Certi comportamenti egoisti sono facili da riconoscere e, con un po’ di impegno, si riescono a evitare; altri sono più nascosti e provocano infelicità a distanza di tempo.
Qualche aneddoto che ci fa riflettere:
- Il saggio nel mondo dell’aldilà
Un giorno un mandarino cinese fece un lungo viaggio nell’aldilà.
Prima arrivò all’inferno e vide un luogo orribile, in cui tutti
urlavano e imprecavano. C’era una tavola imbandita con le pietanze
più squisite, ma i bastoncini per prendere il cibo erano lunghissimi,
tanto lunghi che quelle persone non riuscivano a portarsi in bocca neanche
un pezzetto di pane. Poi andò in cielo e fu tutta un’altra
cosa. Le persone scherzavano e ridevano ed erano tutte allegre e gioiose.
Anche qui c’era una tavola imbandita di cibi prelibati, e, anche in
questo posto, i bastoncini erano lunghissimi. Ma qui ognuno si serviva dei
suoi bastoncini per dar da mangiare agli altri.
- Una mamma saggia
Una mamma aveva un problema serio: i suoi due figli bisticciavano in continuazione.
Uno credeva che la parte migliore toccasse sempre a suo fratello, l’altro
temeva che gli adulti facessero preferenze a vantaggio dell’altro,
così diventava un problema anche soltanto dividere una merenda, una
pietanza…Idea luminosa! La mamma propose a un figlio di fare le parti
e all’altro di scegliere per primo, poi la volta successiva si invertivano
i ruoli. Così era sicura che le parti sarebbero state sempre assolutamente
giuste e che i due fratellini sarebbero stati contenti!
Gli psicologi dicono che:
- Un bambino piccolo è egoista per natura, o meglio egocentrico,
perché ha bisogno delle attenzioni di tutti per soddisfare i suoi
bisogni e risolvere i suoi problemi. Non a caso “mio” è
una delle prime parole con cui il bimbo chiama le cose che gli piacciono
e lo rendono contento, anche a costo di strapparle a un fratellino o a un
compagno di giochi.
- Facendo delle belle esperienze, il bambino che riceve affetto, attenzioni
e gratificazioni sviluppa la sua vita affettiva e le relazioni con gli altri.
Man mano sperimenta che è bello non solo ricevere un regalo, ma anche
farlo, che è gratificante trattenere un gioco per sé, ma è
piacevole anche condividerlo giocando con gli altri (basta avere a che fare
con un pallone per capire che insieme è più divertente!).
Qualche volta sperimenta anche la delusione di vedere una cosa prestata
rovinata, può capitare, ma anche queste piccole tristezze aiutano
a crescere.
- Se però un adolescente continua a pretendere di essere sempre al
centro dell’attenzione, a volere tutto a sua disposizione e non solo
le cose materiali, ma anche gli affetti e le persone, allora qualcosa ci
dice che quel ragazzo, o spesso anche un adulto, sono cresciuti fisicamente,
ma la loro personalità è rimasta infantile. Spesso quegli
adulti creano molta infelicità intorno a sé, perché
per realizzarsi sono disposti anche a danneggiare seriamente chi vive con
loro in famiglia, sul lavoro, nelle amicizie e nei rapporti sociali.
- Realizzarsi nella vita è importante per tutti, ma è possibile
“fare strada senza farsi strada” (come insegnava l’educatore
Don Milani), cioè trovare il proprio ruolo nella società,
senza calpestare gli altri, anzi camminando insieme e aiutando a superare
le difficoltà. Qualche adulto è proprio convinto che se ciascuno
strategicamente cerca il proprio interesse, tutti vivranno meglio. Nella
realtà però, se ognuno cerca di raggiungere il proprio tornaconto
in competizione con gli altri, prima o poi ci sarà chi ne subisce
le conseguenze negative.
- A volte l’insoddisfazione colpisce anche la persona che si impegna
accanitamente per cercare benessere e successo per sé, ma si ritrova
sola, stressata e infelice.
Gli animali ci insegnano:
Gli etologi affermano che molti animali adottano strategie di collaborazione
per superare le difficoltà della sopravvivenza. Un esempio: i topi.
Per trasportare velocemente un uovo senza romperlo, i topi si mettono in
due e si dividono i compiti: uno si sdraia sul dorso e carica l’uovo
sulla pancia, tenendolo fermo con le quattro zampe, l’altro lo tira
per la coda come se fosse un carretto. Così l’uovo arriva a
destinazione intero, pronto per essere diviso come bottino. Per prendere
l’olio da una damigiana senza finirci a bagno, i topi intingono la
coda nel liquido, infilandola nel collo del recipiente, poi ognuno la fa
succhiare comodamente al compagno, senza dover fare strane acrobazie per
leccarsi la propria.
…ma allora non sarà per caso vero che se ciascuno pensa all’interesse dell’altro, tutti riescono a stare meglio?
Provateci voi:
1- Prova a inventare altre fiabe in cui un personaggio da egoista diventa
sensibile e attento agli altri.
2- Provate a trasformare i “proverbi egoisti” in slogan per
promuovere la solidarietà
3- Cercate nei giochi e negli sport di squadra esempi di strategie di cooperazione
vincenti rispetto ai comportamenti individuali