Il Gigante Egoista

L'ecologia

Il termine indica la scienza che studia le relazioni tra gli organismi tra loro e con l’ambiente naturale in cui vivono. Fu Ernst Haeckel (1834-1919) a usare per primo il termine “ecologia” per descrivere lo studio degli organismi in relazione con l’ambiente. La parola deriva dal greco òikos, che significa “casa, abitazione”. Un prima trattazione sistematica organica si deve però all’opera di Charles Elton del 1933, L’ecologia degli animali. Da allora questa disciplina è divenuta sempre più importante in relazione alle sempre maggiori capacità dell’uomo di manipolare la natura mediante la tecnica e di provocare delle alterazioni dell’equilibrio naturale, che si dimostrano talvolta irreversibili.



 

 

 

 

 


Breve glossario

Ambiente: insieme delle condizioni fisiche, chimiche e biologiche in cui si può svolgere la vita degli individui. L’insieme dei diversi ambienti costituisce la biosfera.
L’ambiente è un sistema aperto, che riceve, elabora e trasmette energia, è capace di autoregolarsi e di raggiungere livelli di equilibrio relativamente stabili.

Biosfera: composta da elementi non viventi (energia, aria, acqua, minerali), da organismi produttori (vegetali), da organismi consumatori (animali) e organismi decompositori (funghi e batteri).

Relazione: rapporto interattivo esistente tra gli organismi.

Popolazione: qualsiasi gruppo di individui appartenenti alla stesa specie che vive in una determinata zona.

Comunità biotica: insieme delle popolazioni che vivono in uno stesso luogo, disponendosi in una struttura ordinata. Il luogo specifico in cui vive una determinata specie è detto habitat.

Ecosistema: l’unità ecologica fondamentale, costituita dalla comunità biotica e dall’ambiente che l’accoglie. Un bosco, un lago, o anche un muro possono essere considerati come distinti ecosistemi, poiché ciascuno di essi rappresenta un sistema unitario costituito da una fitta rete di rapporti interdipendenti. All’interno di un ecosistema le relazioni che si stabiliscono tra i vari elementi permettono il ricircolo di energia e materia, un esempio classico è la catena alimentare.

L’equilibrio biologico
Si intende per “equilibrio biologico” la condizione di vivibilità della specie umana e del pianeta nella sua globalità. La vita di un singolo essere vivente è parte di un processo globale che coinvolge l’intero pianeta. Vi è un rapporto di interdipendenza, tale per cui il ruolo di ogni componente è essenziale per il mantenimento della vita ed è in grado di esercitare un’influenza sul sistema.
Un intervento ad un qualsiasi livello del sistema di relazioni si ripercuote sulla globalità del sistema. Il progresso tecnologico dell’uomo ha provocato degli effetti gravi e duraturi nel sistema natura. Questi effetti si traducono generalmente in distruzione di alcune specie biologiche, riduzione della complessità biologica, riduzione dell’adattamento ai mutamenti, espansioni improvvise di determinate popolazioni, vulnerabilità.

Questi sono i principali punti di rottura dell’equilibrio biologico:
- La guerra nucleare, in grado potenzialmente di distruggere l’intero pianeta
- L’aumento della popolazione, che renderà insufficienti le risorse di cibo in un prossimo futuro
- I grandi squilibri ecologici, variazioni climatiche (a causa della deforestazione, ad esempio), inquinamento, desertificazione, ecc.
- Gli sprechi energetici, lo sfruttamento intensivo delle risorse energetiche può provocare il loro impoverimento, mettendo in pericolo la possibilità di alimentazione dell’umanità intera.


Sviluppo sostenibile
Si intende per “sviluppo sostenibile” quello sviluppo capace di sfruttare le risorse naturali, conservando il più possibile intatte, anche sul lungo periodo, le condizioni ambientali esistenti. Occorre quindi pensare a uno sviluppo che sia compatibile con la preservazione del nostro habitat.
Secondo questi principi occorre fare ricorso a risorse energetiche che siano facilmente rigenerabili, alternative rispetto a quelle fortemente inquinanti. Il petrolio e il carbone richiedono grandi sprechi di energia per la loro lavorazione e producono un elevato inquinamento. Esistono forme di energia “pulita”, come quella solare, quella eolica, quella geotermica (che sfrutta il calore interno della Terra). In agricoltura i fertilizzanti sono altamente inquinanti, esistono sistemi di coltivazione integrata, biodinamica e biologica, che cercano di assecondare gli equilibri biologici naturali.