Il muro di Berlino
Il giorno di Natale del 1989, Leonard Bernstein tenne un concerto a Berlino
per celebrare la caduta del muro, che comprendeva la nona sinfonia di Beethoven,
con la parola del coro "Gioia", cambiata in "Libertà".
Roger Waters esegui l'opera dei Pink Floyd, The Wall, in Potsdamer
Platz il 21 luglio 1990, con la partecipazione di numerosi ospiti, tra i
quali gli Scorpions, Bryan Adams, e Van Morrison.
Aspetti sociali e culturali del muro di Berlino
Non molto è rimasto oggi del Muro di Berlino.
Il suo abbattimento ufficiale iniziò il 13 giugno 1990, nella Bernauer
Straße, a opera di 300 guardie di frontiera dalla DDR. Fu poi terminato
da 600 soldati dell'esercito tedesco, che utilizzarono 13 bulldozer, 55
ruspe, 65 gru e 175 camion.
A novembre dello stesso anno, l'intero muro all'interno della città
era stato abbattuto ad eccezione di 6 punti che furono mantenuti come monumento.
L'anno successivo scomparì definitivamente la restante parte. I blocchi
di cemento furono distrutti ed utilizzati per la costruzione di strade.
250 di questi blocchi furono messi all'asta a prezzi oscillanti tra 10.000
e 250.000 marchi tedeschi.
Il muro è stato fisicamente distrutto quasi ovunque, ad eccezione
di alcuni punti. I più visitati dai turisti sono: una sezione di
80 metri vicino a Potsdamer Platz, una seconda più lunga sulla riva
della Sprea, vicino all'Oberbaumbrücke, e una terza a nord, in Bernauer
Straße, che è stata trasformata in un memoriale nel 1999. Anche
le parti rimaste non rappresentano interamente l'aspetto originale del muro:
sono state pesantemente danneggiate (dato che molti hanno tentato di prendersi,
come ricordo, dei "pezzi originali del Muro di Berlino"), e gli
odierni graffiti sono più visibili sul lato orientale del muro. Va
ricordata, in particolare, la famosa East-Side-Gallery in Mühlenstraße,
lunga più di 1 km, che non era ovviamente raggiungibile quando il
muro era sorvegliato dalle guardie armate della Germania Est. In origine,
i graffiti erano solo sul lato occidentale.
Il Muro di Berlino ebbe ovviamente un forte impatto emotivo, sociale e culturale,
non solo sui cittadini di Berlino o della Germania, ma anche nel resto del
mondo. Al momento della sua erezione il muro separò, apparentemente
per sempre, famiglie e amicizie, lasciando entrambe le metà della
città, dopo l'incredulità iniziale, nello sconforto e nella
disperazione. Divenne la rappresentazione fisica della Cortina di Ferro
che separava in due l'Europa durante la Guerra Fredda, il muro di una stramba
prigione nella quale i reclusi erano in realtà liberi.
A partire dagli anni '80, alcuni artisti famosi come Keith Haring e Thierry
Noir iniziarono a dipingere il lato del muro che dava su Berlino Ovest.
In seguito, migliaia di artisti, conosciuti e sconosciuti, utilizzarono
il muro per i loro progetti artistici. Il muro si coprì quasi interamente
di murales, dalle semplici scritte a disegni molto elaborati e ben eseguiti,
alcuni dei quali si guadagnarono una certa notorietà, come quello
che raffigurava una Trabant gialla che sfonda il muro, o quello in cui si
vedeva Erich Honecker baciare sulla bocca il segretario del PCUS Leonid
Brenev. La East-Side-Gallery lunga più di 1 Km, che fu pitturata
subito dopo il crollo del muro, è stata definita la più grande
galleria di pittura all'aria aperta del mondo.
Purtroppo pochi dei murales hanno resistito al tempo e ai turisti che continuano
a scrivere i loro nomi sul muro. La città di Berlino, notoriamente
a corto di fondi, ha investito pochissimo nel restauro del muro e nel 2000
solo alcuni dei dipinti sono stati restaurati e protetti dai vandali. Malgrado
sia protetta dalle leggi sulla tutela dei monumenti, non è chiaro
quale sia il destino di queste parti del muro.
Il muro divideva 192 strade (97 tra le due parti della città e 95
tra Berlino Ovest e la DDR), 32 linee di tram, 8 linee di metropolitana
di superficie (S-Bahn), 3 linee di metropolitana sotterranea (U-Bahn), 3
autostrade e numerosi fiumi e laghi. La caduta del muro cambiò considerevolmente
i flussi di traffico della città, e la M-Bahn, un sistema a levitazione
magnetica che connetteva 3 fermate della metropolitana lungo 1,6 chilometri,
venne smantellato solo pochi mesi dopo la sua apertura ufficiale, nel luglio
1991.