Pinocchio
Pinocchio nasce da un elemento molto semplice ed umile, un “semplice legno da catasta”, per diventare un burattino. Il burattino si differenzia dalla marionetta, in quanto quest’ultima è completamente di legno e manovrata dai fili, mentre il burattino ha testa e braccia di legno, coperto da un’ampia veste, dalla cui apertura in fondo si inserisce la mano del burattinaio. Pinocchio, non avendo bisogno di qualcuno che lo manovri ha anche gambe e corpo di legno. Fin dalla sua nascita Pinocchio ha caratteristiche proprie di un burattino, ma anche comportamenti e sentimenti di un ragazzo: il suo corpo di legno lo salva dai coltelli degli assassini, i suoi piedi sferrano temibili calci, in acqua è leggerissimo ed è capace di trasportare il padre per chilometri, ma piange e soffre la fame ed è vivace e istintivo come ogni ragazzo.
La nascita di Pinocchio è definito da Asor Rosa (1995, p. 40) “commedia delle parti umane”: man mano che Geppetto termina una parte del burattino, questa prende vita. Questa caratteristica rimane valida anche dopo per quello che concerne il naso. Il naso di Pinocchio, appena realizzato da Geppetto, inizia subito a crescere, come atto di sfida e derisione nei confronti del suo creatore. Più avanti la crescita del naso viene associata alle bugie di Pinocchio, ma in altri casi il naso cresce in condizione di stupore e meraviglia. Secondo Asor Rosa il naso cresce “perché è fatto di legno, ed è come un vegetale che abbia conservato un principio vitale nel tronco rinseccolito: le emozioni risvegliano il principio vitale, la linfa primigenia, e il legno vecchio torna a ricrescere...” (Asor Rosa, 1995, p.41). Il principio vitale di cui parla Asor Rosa nella sua critica è anche fonte dell’incessante dinamismo che caratterizza il personaggio di Pinocchio. Tale dinamismo si esprime al meglio nelle innumerevoli scene di fuga ed inseguimenti che intervengono nel corso del racconto. Non bisogna dimenticare che Pinocchio ha lo spirito di un ragazzino: vivace, allegro, spontaneo e impulsivo, talvolta ribelle; il dinamismo fa parte della stessa caratterizzazione, anche se portato al di là di ogni limite umano.
Pinocchio, come in genere ogni ragazzino, non riflette sulle conseguenze delle proprie azioni, cosa che lo porta ad colpire a morte il Grillo parlante, per esempio. Ma ogni volta il burattino non agisce mai con crudeltà, piuttosto con avventatezza e irresponsabilità. Fin dall’inizio risulta chiaro che Pinocchio sia dotato di un buon cuore e un animo gentile, ma spesso prevalgono la sua istintività, il suo essere credulone ed egocentrico, cose che lo fanno finire sempre nei pasticci. Tra i difetti il più noto ed evidente è il fatto che il burattino è un gran bugiardo, anche senza motivo, e, nonostante sia difficile nasconderlo per via dell’allungamento del naso, Pinocchio si rivela ostinato anche nell’errore. In altre situazioni, però, la sua ostinazione e la sua impulsività lo rendono coraggioso, al di là dei possibili pericoli, per sé e per gli altri.