Produzione letteraria
- Il romanzo
Le uniche due opere che si rifanno esplicitamente al romanzo sono Un romanzo in vapore. Da Firenze a Livorno. Guida storico-umoristica (1856) e I misteri di Firenze. Scene sociali (1857): il primo un ironico e divertente resoconto di viaggio, il secondo rimanda al francese Mystères de Paris di Eugène Sue, che aveva avuto in Italia un grande successo, e ne realizza una parodia arricchita da una satira acuta della Firenze granducale.
- La commedia di costume
Macchiette (1880) è una raccolta di testi che contengono schizzi ironici e parodistici di diverse tipologie di individui. Chiaro il riferimento all’esperienza macchiaiola, che in quegli anni si stava affermando anche fuori dai confini toscani: si celebra il valore del tratto piccolo e veloce che compone semplici quadri senza troppe pretese. Altro punto di riferimento è il verismo: l’attenzione per la realtà umile e il quotidiano.
Alberto Asor Rosa (1995, pag. 12), prendendo spunto dalla premessa di Macchiette, definisce poetica del “filo di refe” l’atteggiamento scettico e disincantato assunto dall’autore nei confronti della propria opera come se l’unico e vero nesso logico che lega i capitoli gli uni con gli altri è quel “modestissimo filo di refe” (COLLODI, 1995, Macchiette, p. 6) con cui si cucivano le pagine dei libri. Collodi afferma con questa metafora che il proprio metodo poggiasull’improvvisazione e sulla casualità, rifacendosi ampiamente ai racconti toscani e alla tradizione orale.
Occhi e nasi. Ricordi dal vero (1881) è una raccolta di brevi racconti in cui vengono descritti usi e costumi del popolo fiorentino. Anche in questo caso la premessa avverte i lettori che oggetto di analisi saranno piccoli tratti, gli “occhi e i nasi” appunto a cui fa riferimento il titolo, dai quali il lettore potrà risalire alle fisionomie con l’aiuto dell’immaginazione.
- Narrazione per l’infanzia
Alla narrazione per l’infanzia Collodi si avvicina in tarda età, ma ha modo di fare molta pratica e acquisire una buona preparazione prima di approdare a Le Avventure di Pinocchio. Nel 1875viene pubblicata la raccolta I racconti delle fate, traduzioni di favole di Perrault, della contessa di Aulnay e di madame Leprince di Beaumont realizzate da Collodi su commissione della casa editrice Paggi di Firenze. Il Giannettino (1876) e Il Minuzzolo (1878) anticipano lo schema narrativo di Pinocchio: il monello viene ricondotto sulla retta via dalla scuola e dalla famiglia attraverso dure prove, talvolta umilianti. In seguito scrive e collabora a numerosi testi scolastici, come Viaggio per l’Italia di Giannettino: Italia superiore / Italia centrale /Italia meridionale (1880-86), La grammatica di Giannettino (1883), L’abbaco di Giannettino (1884), La geografia di Giannettino (1885) ecc.