Curiosità
Sapete perché Collodi definisce Pinocchio un burattino?
Pinocchio apparterrebbe per tipologia alle marionette, piuttosto che ai burattini. Le marionette sono fantocci, di legno o cartapesta, che il marionettista aziona dall’alto tramite fili sulla scena di appositi teatrini. I burattini, al contrario, sono mossi dal basso verso l'alto: la mano del burattinaio entra in un buratto di stoffa sotto il vestito e con le dita ne dirige il movimento della testa e delle braccia. La marionetta ha le gambe, mentre il burattino no, ad eccezione della regione Toscana, dove si erano diffusi i burattini ventrali, mossi cioè con la mano da dietro la schiena e non da sotto: avendo le gambe sono così in grado di camminare. Forse è per questa ragione che Collodi definisce Pinocchio un burattino, oppure può essersi rifatto allo Zanni, uno dei più antichi personaggi della Commedia dell’Arte. Lo Zanni corrisponde al servo con tutte le possibili sfaccettature caratteriali, che poi con il passare del tempo si sono cristallizzate in precise identità. Tra i servitori più famosi ricordiamo Brighella, Arlecchino e Pulcinella. Burattino etimologicamente deriva dal termine “buratto”, la stoffa con cui veniva setacciata la farina o le granaglie. Colui che “abburattava” la farina, nell’eseguire il suo compito, si muoveva con gesti scomposti e spezzati, modo che ricordava l’incedere dello Zanni.
Sapete che esistono un parco e un museo dedicato a Pinocchio?
Il Parco di Pinocchio sorge a Collodi, il paese natale della madre dell’autore al quale lo scrittore si era ispirato per il suo pseudonimo. Il parco è il frutto dell’opera collettiva di molti artisti. L’idea per la realizzazione del complesso monumentale fu, nel 1951, del sindaco di Pescia, il professor Rolando Anzilotti, che invitò i maggiori artisti a concorso. Nel 1956 si inaugurò il Parco, che fu ampliato con il passare degli anni. Il visitatore compie un percorso letterario e artistico attraverso gli episodi delle avventure di Pinocchio, resi efficacemente dall’unione di arte e natura in un luogo caratterizzato da una folta vegetazione. Nel Parco si organizzano attività culturali, laboratori e spettacoli.
La cura e la gestione del Parco è affidata alla Fondazione Nazionale Carlo Collodi, un Ente Morale senza fini di lucro, che dal 1990 è inserito nella Tabella ufficiale delle Istituzioni Culturali di interesse nazionale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Tra i tanti compiti oltre alla cura e alla gestione del Parco, vi è la divulgazione delle opere di Collodi, la cura di una biblioteca che conservi le edizioni italiane e straniere delle opere di e su Collodi, la promozione e l’organizzazione di manifestazioni culturali, concorsi e conferenze, nonché la promozione della scrittura per l’infanzia e la realizzazione di un centro studi sulla letteratura per l'infanzia.
A Formia sorge, invece, la Casa di Pinocchio, uno spazio espositivo in cui poter rivivere i momenti più belli della propria infanzia, immersi in un’atmosfera fiabesca. La mostra è arricchita dalle opere di Franco Viola, che ha realizzato numerose sculture raffiguranti Pinocchio partendo dal legno d’ulivo. La Casa di Pinocchio rappresenta il tentativo di stabilire un dialogo tra due universi, quello della vecchia generazione e quello dei bambini, finalizzato ad un arricchimento ed una crescita culturale.
Sapete quanti autori e registi ha ispirato l’opera di Collodi?
E’ impossibile stabilire con precisione quanti libri, film o spettacoli sulla figura di Pinocchio siano stati realizzati. La favola di Pinocchio è riuscita a superare le barriere culturali e linguistiche, è stata tradotta in tutto il mondo e ha affascinato moltissimi popoli, pur diversi tra loro.
Citiamo di seguito alcune tra le opere più importanti che siano state prodotte nel mondo occidentale, tralasciando le opere di critica e la saggistica, ma concentrandosi piuttosto sulle interpretazioni che altri artisti e autori hanno dato dell’opera.
1883 – Le Avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi con illustrazioni di Enrico Mazzanti, pubblicato dalla Libreria Editrice Felice Paggi di Firenze. Merita citare in questo paragrafo la prima edizione in volume che è stata realizzata a partire dai manoscritti di Collodi e che riportava le magnifiche illustrazioni di Enrico Mazzanti, in assoluto la prima interpretazione artistica dell’opera. Il successo delle sue vignette fu enorme al punto che furono richieste anche per alcune delle prime edizioni straniere: Stati Uniti, (1898, insieme a Magni), Spagna (Bemporad, 1901, con il titolo di Pinoncito), Francia (1902, con il titolo Les aventures de Pinocchio, histoire d'une marionette, ancora insieme a Magni).
1936 – Burattino, di Aleksej Nikolaevic Tolstoj. Lo scrittore (1883-1945) è conosciuto in Italia per il romanzo storico Petr pervyj (Pietro il Grande) (1930), rimasto incompleto, sul sovrano “riformatore”. Si tratta di una versione alternativa della storia, tradotta in italiano con il titolo Il compagno Pinocchio, da Stampa Alternativa. La storia parte in modo molto simile a quella di Pinocchio ma dopo l'incontro con i burattini di Barabas (Mangiafuoco) la trama diverge completamente.
1946 – Pinocchio, testo integrale di Carlo Collodi e illustrazioni di Jacovitti. Jacovitti illustrò il Pinocchio di Collodi tre volte: due volte nelle illustrazioni a commento del racconto ed una, questa del 1946, in cui reinterpreta l’intera storia a fumetti.
1974 – La filastrocca di Pinocchio, testo di Gianni Rodari e illustrazioni di Raul Verdini, Editori Riuniti. Pubblicata per la prima volta a puntate tra il 1954 e il 1955 su il “Pioniere”, giornale per ragazzi, è costruita attraverso disegni commentati da rime baciate. Fedele al romanzo ma capace di avvicinarlo alla sensibilità moderna di bambini abituati al racconto per immagini.
1998 – Le avventure di Pinocchio, testo integrale di Collodi e illustrazioni di Cecco Mariniello, editore Il battello a vapore. È doveroso citare quest’opera oltre che per le accurate e accattivanti illustrazioni, anche per le immagini documentarie, le didascalie informative e le curiosità, che arricchiscono il testo favorendo anche ai ragazzi una conoscenza dell’ambientazione storico-sociale in cui si muovono le vicende.
2007 – Pinocchio illustrato, edit. MUP. Un libro da collezionisti, di tiratura limitata. Le illustrazioni sono tavole di Raffaello Mattiangeli, in arte Lello, realizzate in china nella seconda metà degli anni Venti. Le illustrazioni sono accompagnate da quartine in rima dello scrittore Benedetto Tudino.
1947 – Le avventure di Pinocchio, regia di Giannetto Guardone, con Sandro Tomei, Mariella Lotti, Vittorio Gassman, ecc. La trama ripercorre fedelmente le vicende del racconto di Collodi, a questo scopo era stato scritturato come consulente Paolo Lorenzini, nipote dello scrittore. Viene accentuata la visione moralistica a discapito dell’invenzione narrativa e della fantasia. Per le maschere e la scenografia ci si avvalse del contributo delle maestranze del Carnevale di Viareggio.
1972 - Le Avventure di Pinocchio, regia di Luigi Comencini. Il cast vanta nomi importanti come quello di Nino Manfredi, Gina Lollobrigida, Ciccio Ingrassia e Franco Franchi, Vittorio De Sica, ecc. Era stato realizzato in cinque puntate per la televisione e successivamente condensato in una versione cinematografica. Una sapiente rielaborazione della favola, che dà maggiore rilievo alla componente sociale. Pinocchio è un bambino in carne ed ossa che ridiventa burattino solo in alcuni momenti, come punizione.
1997 – Le straordinarie avventure di Pinocchio, regia di Steve Barron, produzione internazionale (Francia, Germania, Gran Bretagna). Nuovo rifacimento della favola di Collodi, realizzato con attori in carne ed ossa e animazione meccanico-elettronica (a cura del laboratorio di Jim Henson, che aveva già prodotto i “Muppet” e "Babe").
2001 - A.I. Intelligenza artificiale, regia di Steven Spielberg. È un film di fantascienza basato sull'ultimo progetto di Stanley Kubrick, che ci aveva lavorato per anni, ma che non era mai riuscito a concludere prima della morte. La storia si ispira esplicitamente al Pinocchio collodiano.
2002 – Pinocchio, regia di Roberto Benigni, con Roberto Benigni, Nicoletta Braschi, Carlo Giuffrè, ecc. Il film rimane fedele allo spirito del racconto di Collodi, arricchito dalle splendide scenografie di Danilo Donati, che valsero al film nel 2003 due Donatello per la migliore scenografia e i migliori costumi. Splendide le musiche di Nicola Piovani e impeccabili gli attori.
1935 – Le avventure di Pinocchio, regia di Umberto Spanò.
1940 – Pinocchio, regia di Hamilton Luske e Ben Sharpsteen. La rielaborazione della Walt Disney condensa le vicende di Pinocchio in una struttura più semplice e compatta, sacrificando alcuni personaggi e apportando notevoli cambiamenti rispetto all’originale, nonostante questo però il film della Disney si rivela eccellente per la tecnica di animazione e per alcune innovazioni stilistiche e musicali che fanno di Pinocchio un film intramontabile. Il film ricevette due oscar per la migliore colonna sonora e per la migliore canzone (“When you wish upon a star”)
1965 – Le avventure di Pinocchio (tit. or. “Prikljucenija Buratino”), regia di Dmitrij Babicenko e Ivan Ivanov-Vano. Film d’animazione sovietico tratto dal romanzo di A. N. Tolstoj, che si ispira al racconto di Collodi
2004 – Pinocchio 3000, regia di Daniel Robichaud. Produzione internazionale: Canada, Francia Spagna. Il film d’animazione rielabora in chiave futuristica le avventure di Pinocchio.
1943 – Pinocchio, balletto presentato alla Scala di Milano, musicato dal maestro Ragni su libretto di Ciro Fontana. Interprete del ruolo di Pinocchio fu Olga Amati e nel corpo di ballo figurava Delia Scala, all’epoca allieva della scuola di ballo.
1946 – Pinocchio, regia di Gianni Colla, spettacolo di marionette rappresentato per la prima volta nel piazzale della Galleria degli Uffizi a Firenze e poi portato in tournée nelle principali città italiane. Nell’edizione del 1961, accanto alle marionette, furono introdotti anche dei mimi ad impersonare i personaggi di Geppetto, Mangiafuoco, della Fatina e di Pinocchio quando diventa un bambino vero.
1961 – Pinocchio, regia di Carmelo Bene. Lo spettacolo, che è stato successivamente ripreso più volte, fu un capolavoro di arte drammatica da parte di una delle maggiori figure del teatro d’avanguardia italiana. Pur rimanendo fedele al testo, lo spettacolo di Carmelo Bene ne diede un’interpretazione che contrasta con la morale che lo sostiene: Pinocchio diventato infine bambino perde la sua innocenza e creatività, trasformandosi in un ragazzo borghese, ormai adattato al conformismo del mondo degli adulti.
1995 – Nel campo dei miracoli o il sogno di Pinocchio, regia di Tonino Conte, allestimento del Teatro della Tosse di Genova. Per le scenografie di questo spettacolo Emanuele Luzzati ricevette il premio Ubu.
1999 – Pinocchio, di M. Restagno con le musiche di W. Orsanigo e A. Florian. L’opera pubblicata dalla Elledici Editrice di Rivoli (TO) nasce come proposta per le scuole primarie. Il testo rispecchia fedelmente l’originale di Collodi, mantenendone intatto lo spirito e la spontaneità.
1998 - Fermi tutti questo è uno spettacolo – Pinocchio, regia di Massimo Ceccherini e Alessandro Paci. La favola di Pinocchio rivista e corretta da Ceccherini e Paci è stata riprodotta anche in videocassetta, con la regia di Limberti e Montagni.
2003 – Pinocchio, regia di Saverio Marconi, musiche dei Pooh. Musical della Compagnia della Rancia. Vengono introdotti numerosi cambiamenti rispetto al testo, privilegiando il rapporto tra padre e figlio e dimenticando la componente sociale e alcuni personaggi. I sorprendenti effetti speciali e le meravigliose scenografie sono buoni ingredienti che fanno di Pinocchio uno spettacolo emozionante e travolgente.
2004 – Pinocchio nero, scritto e diretto da Marco Baliani. Si tratta di uno spettacolo di teatro-danza promosso da AMREF Italia, Teatro delle Briciole, Teatro Stabile di Innovazione e Circuito Teatrale Regionale Siciliano. Lo spettacolo muove dalla storia di Pinocchio, leggermente ritoccata, per parlare dell’Africa, un continente la cui storia infelice pesa gravemente sulle spalle delle nuove generazioni. I protagonisti erano ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni, che fino a due anni prima erano chokora (“spazzatura”), così vengono chiamati i ragazzini che abitano le discariche di Nairobi, soli e violenti, drogati di colla e di disillusioni.
2005 – Le Avventure di Pinocchio, di M. Restagno con le musiche di W. Orsanigo e A. Florian. L’opera pubblicata nel 1999 viene ripresa e ampliata conservando lo spirito originario: rappresentata dagli allievi dell’Accademia dello Spettacolo viene filmata e inserita nel presente progetto.