Sindaci e Giudici delle nostre parti

Voi credete che noi siamo così fessi e stolti
d’accettare quattro gatti senza autorità
predicare il lieto annuncio tra facezie e salti
insultando istituzioni con volgarità.
Non vogliamo bighelloni e vagabondi
Che deridono le regole della città...

 

Il Giudice e il Sindaco della favola di Hamelin mostrano il lato più ottuso e rigido della politica e della giustizia. A molti di noi è capitato effettivamente di scontrarsi con la lentezza della burocrazia e una certa rigidità istituzionale. I secoli passati sono stati inoltre drammaticamente segnati da eventi storici che hanno calpestato i diritti di intere popolazioni, basti pensare alla tratta dei neri, il genocidio Armeno, le leggi razziali, i campi di concentramento, l'Apartheid in Sudafrica, ecc. Ancora oggi molte popolazioni vivono in condizioni disumane, sotto il giogo della schiavitù e della povertà, in milioni tentano di fuggirne le terribili conseguenze emigrando in altri paesi. Il razzismo è ancora molto diffuso, anzi negli ultimi anni sta riprendendo forza, come dimostra il successo dei partiti di estrema destra nell'intera Europa.

Ma è vero anche che negli ultimi decenni ci si è mossi per determinare e garantire quei diritti indissolubili e inalienabili di ogni essere umano con l'intenzione di evitare altri tragici episodi, come quelli che hanno segnato la nostra storia.

Al termine della seconda guerra mondiale, preso atto dei terribili eventi che portarono alla morte e alla resa in schiavitù di milioni di persone, i rappresentanti degli stati membri dell'Organizzazione delle Nazioni Unite firmarono la Dichiarazione universale dei diritti umani: fu una vera svolta nel campo della lotta per i diritti umani e l'eguaglianza di ogni uomo di fronte alla legge. Lo stesso Statuto delle Nazioni Unite pone tra gli obbiettivi la promozione del rispetto dei diritti umani, elemento necessario e fondamentale se si vuole perseguire la pace a livello internazionale.

Anche la Comunità europea si espresse in proposito con una Dichiarazione, che seguì di un paio d'anni la Dichiarazione dell'ONU. Il merito di questo documento è quello di aver istituito una serie di organi di controllo, che dal 1998 sono riuniti in un'unica istituzione, la Corte europea dei diritti dell'uomo, alla quale è possibile rivolgersi in caso di violazione dei principi stabiliti all'interno della Dichiarazione stessa.

In Italia il primo documento istituzionale che garantisce il rispetto dei diritti umani è la stessa Costituzione, che anticipando le due Dichiarazioni e spinta dalla ferma volontà di evitare che si possano nuovamente instaurare altri regimi autoritari, afferma e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo e sostiene il diritto di eguaglianza e di pari opportunità di ogni cittadino.

Purtroppo i documenti ufficiali non sono da soli sufficienti a garantire che non avvengano violazioni ai principi in essi contenuti: su uno stesso enunciato vi possono convivere diverse interpretazioni, inoltre su una materia, che è così ampia e difficilmente sintetizzabile, possono sorgere contraddizioni e interessi contrapposti possono creare conflitti difficilmente risolvibili. Non solo, ma la società si evolve e ci troviamo di fronte a sempre nuovi casi di difficile catalogazione, per cui nasce l'esigenza di stilare nuovi documenti, più precisi e mirati allo scopo.

Vi proponiamo in questo capitolo i documenti fondamentali su cui si basa la lotta per i diritti umani, almeno per quello che riguarda noi italiani, consegnandovi alcuni spunti di riflessione rispetto alla loro efficacia e al loro valore in un sistema giuridico organico. Anche se molto è stato fatto, questo non si è rivelato sufficiente ad evitare che nuove forme di schiavismo si diffondessero a macchia d'olio. La lotta per i diritti umani è ancora aperta!