Leggi per le Pari opportunitÀ
IN ITALIA
Le leggi italiane sulle pari opportunità erano inizialmente rivolte a prevenire ed evitare che le donne fossero oggetto di esclusioni sociali ed economiche. Naturalmente lo stesso principio fu esteso nel tempo ad ogni altra forme di discriminazione, come quella razziale o quelle che coinvolgono i disabili, ma in generale qualsiasi forma discriminatoria basata su criteri esterni come l’età, l’etnia, la fede, ecc., che nega per principio ad una categoria di persone quei diritti che sono garantiti a tutte le altre, nel campo sociale, del lavoro e della giustizia.
Il primo nucleo normativo volto a promuovere in Italia le pari opportunità è contenuto già nella Carta costituzionale, ma soltanto nel 1996 venne istituito l'Ufficio del Ministro per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri con il compito di indirizzare, proporre e coordinare le iniziative normative e amministrative in tutte le materie attinenti alla progettazione e all’attuazione delle politiche di pari opportunità.
Dal Dipartimento per le Pari Opportunità, istituito l’anno successivo per assistere il Ministro delle Pari Opportunità, dipendono oggi i seguenti uffici, che rendono l’idea dell’ampio campo d’azione in cui il Dipartimento opera:
- Ufficio per gli interventi in campo economico e sociale
- Ufficio per gli interventi in materia di parità e pari opportunità
- Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali
- Servizio per gli affari generali
In seguito sono stati istituiti alcuni organismi collegiali con lo scopo di studiare e avanzare proposte su alcune specifiche tematiche:
- Commissione interministeriale per il sostegno alle vittime di tratta, violenza e grave sfruttamento
- Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia minorile
- Commissione per la prevenzione e il contrasto delle pratiche delle mutilazioni genitali femminili
- Commissione di valutazione per la legittimazione ad agire per la tutela delle persone con disabilità
- Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna
- Comitato per l'imprenditoria femminile
- Commissione di studio sulla Salute
A livello locale (regionale, provinciale e comunale) esistono analoghe competenze esercitate dagli enti locali.
IN EUROPA
In tema di pari opportunità l’Europa ha istituito la Commissione “Occupazione, affari sociali e pari opportunità”, che, così come enunciato sul loro sito web, “si adopera per favorire la creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità e la nascita di una società solidale, in grado di offrire pari opportunità per tutti”.
Tra i settori di maggiore operatività vi sono:
- la creazione di nuovi e migliori posti di lavoro, attraverso la strategia europea per l'occupazione e il Fondo sociale europeo;
- libera circolazione dei lavoratori e coordinamento dei regimi previdenziali;
- il miglioramento delle condizioni di lavoro;
- l'integrazione sociale e la lotta alle discriminazioni, appoggiando gli sforzi finalizzati a combattere la povertà e l'emarginazione sociale, riformare i sistemi di protezione sociale, valutare i nuovi sviluppi demografici e sociali, combattere le discriminazioni, promuovere i diritti fondamentali e favorire l'integrazione dei disabili;
- la parità tra uomo e donna.
Vi proponiamo alcuni documenti normativi importanti in materia di pari opportunità, che riguardano specificatamente gli stranieri:
D.lgs 25 luglio 1998, n. 286,"Testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell'immigrazione e norme sulla condizione dello straniero", come modificato dalla legge 30 luglio 2002, n. 189 (cosiddetta legge"Bossi-Fini").
D.lgs 9 luglio 2003, n. 215,"Attuazione della direttiva 2000/43/CE per la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica".