Il piacere è stato l’argomento di apertura della lezione del 1° novembre 2024.
Il corso “recitazione cine-tv” è tenuto da Daniela Freguglia per la sessione pratica e da Mario Restagno per la parte teorica.
Cominciamo sempre alla mattina con 45 minuti di teoria.
All’inizio del percorso Mario Restagno ci propone una dispensa intitolata Contatto – itinerario di recitazione cinematografica e televisiva.
Nella scorsa lezione è stato introdotto il perché di questa scelta.
Oggi viene ripresa la riflessione.
Contatto fisico
Il contatto fisico è un tema fondamentale del mestiere attoriale.
Gli attori sono artisti che utilizzando il loro corpo per creare un’opera d’arte.
L’obiettivo del corso è quello di preparare l’allievo ad affrontare la tecnica recitativa senza inibizioni, complessi, paure, tabù o blocchi.
Gli attori sono in scena con il loro corpo ed entrano in relazione con il corpo di altri attori secondo innumerevoli combinazioni.
Nella vita posso facilmente mimetizzare le mie difficoltà di contatto: sulla scena no.
Sul palco è tutto evidente: ci sono centinaia di occhi che ti fissano e ti scrutano dalla platea.
Sul palco senti gli occhi addosso: è una sensazione che può eccitare oppure inibire, in entrambi i casi non è utile, anzi, può essere anche molto dannosa.
Stare in scena con il proprio corpo, prima da solo e poi in relazione con altri, è un traguardo da raggiungere per chi vuole svolgere il mestiere attoriale a livello professionale.
Il piacere
Il contatto fisico è spesso legato al piacere.
Il nostro corpo, accarezzato o massaggiato, prova piacere.
Anche stare soltanto a contatto, gomito a gomito, può generare piacere.
Un abbraccio, dopo circa 8 secondi, aiuta a mettere in circolo la dopamina, definita anche “ormone del piacere”.
Ci sono molti fattori che intervengono a disturbare la nostra capacità di provare piacere.
Nel passato, l’educazione religiosa di matrice cattolica, ha dipinto il piacere come qualcosa di peccaminoso.
Soprattutto le donne sono state vittime di questo approccio.
Si diceva alle spose che non dovevano provare piacere nel rapporto sessuale con lo sposo.
Il sesso era peccato.
Le donne venivano educate ad essere riservate ed evitare il contatto fisico.
Il mestiere attoriale è complicato se vi sono limiti così importanti.
Kaplan
Heken Singer Kaplan è stata una terapista austriaco-americana e fondatrice della prima clinica negli Stati Uniti per disturbi sessuali.
Negli anni 70 e 80 in America ha cercato un percorso per liberare soprattutto le donne che nei rapporti non riuscivano a raggiungere l’orgasmo.
È stata anche soprannominata la “Regina del sesso” per il suo ruolo di pioniera durante la rivoluzione sessuale negli anni ’60.

Ha difeso l’idea che le persone dovrebbero godere dell’attività sessuale il più possibile, invece di vederla come qualcosa di sporco o dannoso.
Lo scopo principale del suo lavoro è stato quello di valutare le disfunzioni psicosessuali perché queste sindromi sono tra i disturbi più diffusi e angoscianti dei tempi moderni.
Perché gli attori dovrebbero interessarsi al tema del piacere?
In linea generale, chi ha un buon rapporto il piacere è più efficace sulla scena.
Nel gergo attoriale si dice avere presenza scenica, un misto di fascino, sensualità, autorevolezza, mistero…
Una persona bloccata o inibita difficilmente ha questa qualità.
L’idea del piacere nel tempo
Dobbiamo rilevare che, nel corso del tempo, il rapporto di donne e uomini con il piacere è cambiato.
Se guardiamo nel passato, per gli esseri umani, l’unico piacere a disposizione era quello legato alla sessualità.
Le civiltà primitive erano occupate a cacciare il cibo per sopravvivere.
Il sesso era probabilmente l’unica fonte di piacere a disposizione.
Poi sono arrivate le sostanze: fumo, alcool e droghe.
Oggi la vita è diventata molto più complessa e abbiamo una serie di piaceri a disposizione.
Per esempio, non mangiamo più solo per nutrirci.
Cerchiamo una cucina raffinata con cibi gourmet.
La formazione dei sensi
Il piacere fisico è veicolato al cervello umano attraverso i sensi.
Diamo per scontato di possedere i nostri cinque sensi, ma se ci fermiamo a pensare sono qualcosa di incredibile.
L’evoluzione della vita sul nostro pianeta è impressionante.
Milioni di anni fa la vita era solo nell’acqua.
Gli esseri unicellulari si sono sviluppati.
Ma come hanno potuto immaginare che ci fosse qualcosa fuori dall’acqua?
Non è una domanda da poco.
Ci siamo attrezzati per uscire dall’acqua.
Come abbiamo potuto immaginare che ci fossero dei suoni e dei rumori?
Ci siamo attrezzati con l’udito.
La formazione dei sensi è stato un percorso durato milioni di anni.
Gli occhi
La nostra è “la generazione della vista”.
Ultimo senso sviluppatosi nell’essere umano, ma dominante in assoluto.
Noi giudichiamo da lontano, senza neppure entrare in contatto fisico.
Progressivamente stiamo inibendo il senso del tatto.
La nostra società tende a demonizzare il contatto fisico.
Negli Stati Uniti molti medici sono costretti a farsi un’assicurazione contro le denunce dei pazienti che ritengono di essere stati toccati in modo invasivo.
Il “distanziamento fisico” causato dalle regole imposte durante la pandemia ha avuto degli effetti negativi su molti adolescenti.
I piaceri
Attualmente il piacere legato ai sensi si è evoluto in una miriade di possibilità.
Siamo diventati esperti con la chimica.
Alcool e droghe sono mezzi per ottenere il piacere in modo rapido e solitario, infatti non abbiamo bisogno di entrare in relazione con nessuno.
Abbiamo fretta di ottenere il piacere: non possiamo aspettare.
Il tatto, invece, è un senso lento e richiede pazienza.
Il piacere fisico ha anche un lato oscuro: il corpo richiede sempre dosi maggiori.
Interessante il caso P. Diddy che in questi giorni imperversa.
La ricerca del piacere smodato ha portato quest’uomo e i suoi amici a cercare esperienze sempre più intense.
Carlo Verdone, in un suo film diceva “famolo strano”.
Conclusione
L’arte è mezzo sano che abbiamo a nostra disposizione per generare piacere.
Dobbiamo esplorare le possibilità che ha il nostro corpo per essere in grado di rappresentare una gamma di sensazioni.
Non possiamo giudicare le sensazioni.
Dobbiamo eliminare la malizia.
Altri articoli:
Per approfondire:
(SFA, Recitazione cine-tv, lezione del 24 ottobre 2024 con Mario Restagno – Relazione a cura di Lorenzo Beltrami)